An elven tale

agosto 25, 2011

L’UMILTA’ NON PAGA (SPECIE SU INTERNET)

Filed under: Dico la mia,Su di me — Ale @ 11:03 am
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Il caldo mi tappa le arterie, specie quelle che ossigenano il cervello. Non so come mai ma, quando la temperatura sale, a me si accende la voglia di polemizzare.
Oggi non ce l’ho con nessuno in particolare, o – meglio – ce l’ho con così tanti che mi è impossibile indicare un capro espiatorio e non so nemmeno se riuscirò a trasmettere come vorrei il pensiero che da un paio di giorni mi rimbalza nel cervello.
Fulcro del dubbio: essere umili aiuta? Aiuta davvero?
Che differenza c’è tra il SAPERSI VENDERE e il millantare capacità che – magari – si hanno solo in minima parte?

Ieri ho scoperto che una persona che conosco si dà arie da genio in lingua e letteratura giapponese (che anche io ho studiato). Cioè, non è che dice come tutti noi: “Sì, l’ho studiato, lo capisco benino, lo parlicchio. Anzi, ora lo parlicchio proprio male perché è tanto che non lo adopero.”  che è la verità.
Lei dice che lo sa BENISSIMO. E il brutto è che la gente le crede. Ieri ne ho avuto la conferma. E no, questa persona non si trova in difficoltà, perché non c’è nessuno che possa smentirla, né che abbia interesse a farlo. (si noti che io conosco perfettamente il livello di competenza in lingue di questa persona, ché l’ho avuta sotto gli occhi per parecchio).

Mia madre mi ha sempre segnato che chi si loda si imbroda. Sono sempre stata un tipo che, per timore di mettermi in condizioni di disagio, non ha mai esagerato sulle proprie conoscenze e, anzi, credo di essere arrivata spesso a svalutarmi agli occhi altrui. ERRORE IMMENSO!

Non credevo questa cosa si applicasse ai mestieri della scrittura e invece ne è il cardine.
Navigo per la rete: sedicenti critici, sedicenti autori, sedicenti editori…tutti convinti di avere la verità in tasca, tutti disposti a trattare gli altri come inferiori, tutti accomunati da un fattore comune, LA SPOCCHIA.
Eppure, tutte queste arie pagano. Pagano perché con pochissimi argomenti riescono a convincere stuoli di utenti che in breve si trasformano in sostenitori. E si convincono – indipendentemente dal lavoro sotto gli occhi di tutti – che l’arieggione SIA il genio che dice di essere.
Vale un po’ per tutto: commenti sui forum, sui blog, recensioni su Anobii. Più si è cattivi, più si urla, più si cerca il peggio e più si ha seguito. Internet sta forse diventando lo specchio della tv? Ma non è forse che sia lo specchio di noi stessi (cioè del PEGGIO di noi stessi)?

Brrr.

Infine: qualcuno tenterà di consolarmi dicendo che non è vero, che il valore salta fuori quando c’è. Mi spiace, ma non ne sono convinta. La strada dell’autopromozione è molto più semplice del lago di sudore richiesto per migliorarsi continuamente e per autopromuoversi basta avere un po’ di faccia tosta. Quindi ho deciso: da oggi anche io magnificherò qualsiasi stupidaggine mi salti in mente.

No, non ce la faccio.

Sto per cedere alla vocina che mi dice che così non andrò mai da nessuna parte, ma…no, non voglio abbattermi. Voglio combattere ancora. Voglio solo scrivere.

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